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al testo di alessandro venuto
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A misurati passi Cinerino s’avanza l’airone E sembra che danzi, Poi ritto si ferma e immoto resta Sulle zampe che affonda Nell’acqua che scorre del fiume Di cui scrisse anche Dante. ‘Intra Siestri e Chiaveri S’adima una fiumana bella’ Ed eccolo qui a me avanti L’Entella che poderoso dai monti Reame dei Fieschi discende, Di pesci e uccelli fecondo. Son le rive verdeggianti Di foglie e bamboo e salici piangenti Tra cui maestosi crescon gli ulivi, Alberi santi forgiati dal tempo Ai quali mi accosto poeta devoto. Nuotano nell’acqua argentina sinuosi Neri pesci e rilucon bagliori di squame O bianche le pance a tratti tra l’onde. Osservano saggi i trampolieri maestosi, Gazzette d’Italia e gallinelle di mare Tra sgraziati gabbiani e germani reali. Cammino leggero Senza pensare ma ecco a un tratto Levarsi in volo l’airone. Trattengo il respiro davanti A quel maestoso vagare Lento Come se nell’aere potesse nuotare E va verso foce Dove il grande rivo conosce vasto Il mare che tra spuma e correnti A tratti lo accoglie A tratti respinge. Che poi forse non altro che questo È il senso del mio vagare Dalla sorgente arrivare alla foce E poi imparare a volare. Ma alta si staglia oltre il ponte Dei frati cappuccini la torre Campanaria a indicare Che tempus fugit, Oh uomo, E che tanta Bellezza Non deve aspettare. Carpe diem. |
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